PEGGY KELSEY - UNA FOTOGRAFA PROFESSIONISTA PARLA DI #AFGHANWOMEN E DI #DIGITALLITERACY

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Peggy Kelsey, una fotografa professionista, ha avuto il privilegio di incontrarsi con una delegazione di 14 donne afgane che sono passate per Austin, in Texas, nell'autunno del 2002. La forza, l'umorismo e la resistenza delle donne che ha incontrato era contraria all'immagine dei media (in quel periodo di tempo) che rifletteva le donne afgane come vittime. Questa dicotomia ha motivato Peggy a creare l'Afghan Women’s project e nell'agosto e nel settembre del 2003, Peggy ha passato 6 settimane in Afghanistan ed è ritornata portando con sé i ritratti e le storie di 40 donne afgane.

FA:  Ci puoi parlare in breve di te e del tuo background?

PK: I miei occhi si sono spalancati nel corso del mi programma di scambio universitario in Iran, nei primi anni '70. Quando ho terminato i miei studi, laureandomi in educazione e lavori sociali, mi sono trasferita a Washington DC, dove ho incontrato mio marito. Entrambi ci siamo quindi lanciati in un'odissea in giro per il mondo, della durata di tre anni. Dopo due decadi che mi hanno visto crescere le mie figlie e fondare e gestire un'impresa di fotografia specializzata in ritratti e in matrimoni, ho dato inizio all'Afghan Women's Project. Attraverso questo progetto ho potuto viaggiare per l'Afghanistan per ben due volte, per fotografare ed intervistarne le donne, lavoro che è culimato nella pubblicazione del mio libro, Gathering Strength: Conversations with Afghan Women.

FA:  Che cosa ti ha dato l'ispirazione necessaria a creare l'"Afghan Women's Project"?

PK: Ho fatto parte del comitato di ricevimento per 14 donne afgane che sono venute ad Austin, in Texas, nel 2002, in occasione di una visita al dipartimento di stato. Il forte divario fra queste donne in carne ed ossa e la loro triste immagine dipinta nei media mi motivò a ricercare una realtà più completa. Dato che sono una fotografa professionista, con un'esperienza di viaggio significativa in tutto il Medio Oriente, ho pensato di essere adatta a svolgere questo compito.

FA: Ci puoi parlare del tuo libro "Gathering Strength: Conversations with Afghan Women" e dell'obiettivo principale dietro alla sua realizzazione?

PK: L'obiettivo principale di Gathering Strength è quello di demolire gli stereotipi e le idee semplicistiche a proposito dell'Afghanistan e delle sue donne. Gathering Strenght offre un'idea di speranza per il destino delle donne negli anni futuri, e lo fa tramite le parole delle stesse donne afgane. Parlano della complessità della società, della capacità e della resilienza delle sue donne e delle varie strade in cui il loro lavoro ha compiuto dei progressi per cambiare la società, in modo da farla diventare più rispettosa dei diritti delle donne. Quando si osservano i dettagli della vita in Afghanistan si può scorgere l'ampiezza della rete femminile, il 40 % dei parlamentari uomini a favore dei diritti delle donne, il lavoro instancabile degli attivisti, le shura delle donne, l'attività della società civile, il nuovo modo di pensare delle giovani generazioni, soprattutto di quelle cresciute in Pakistan o in Iran, nonché gli effetti dei programmi di istruzione di massa.  La mia pagina di Facebook, Afghan Women's Project, sottolinea i numerosi progressi che queste donne hanno realizzato.

FA: Nel corso della tua visita in Afghanistan, come hai trovato la presenza femminile nelle attività dei social e digital media?

PK: Nel 2010 sempre più donne hanno incominciato ad utilizzare i social media. Afghan Star, la versione afgana di American Idol, utilizza gli sms come sistema di votazione per il proprio artista preferito. Dopo che me ne sono andata, a Kabul ha aperto Sahar Gul Internet Cafe, che ha fornito uno spazio esclusivamente femminile in cui le donne si potessero connettere ad internet. Afghan Women's Writing Project utilizza mentori negli Stati Uniti per collegarsi con aspiranti scrittori in Afghanistan tramite email o Skype. Ora che sono tornata negli USA, percepisco una grande presenza di donne afgane su LinkedIn e Facebook.

FA: Cosa ne pensi dell'iniziativa di Women's Annex a sostegno dell'alfabetizzazione digitale, tramite la costruzione di laboratori computerizzati nelle scuole dell'Afghanistan?

PK: Penso che l'iniziativa di Women's Annex sia un impresa eccellente. Conosco personalmente alcune delle vostre scrittrici, che mi hanno raccontato che lavorare con voi ha migliorato la loro capacità di scrittura e la loro fiducia in sé stesse. Il fatto di poter venire pagate per i loro articoli dà loro una splendida opportunità per giustificare il proprio lavoro con le loro famiglie e le ricompensa per il tempo speso. Dato che sono pagate, aumenterà anche la loro importanza e farà loro sentire che quello che hanno da dire sia importante. Penso che anche la parte cinematografica di "Annex" sia altrettanto importante per le stesse ragioni.

Fereshteh Forough - Senior Editor Film Annex

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Traduzione a cura di Nadea Translations



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