Grevi Mode s.a.s.

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Come due secoli fa a Signa, sotto l’ombra della ciminiera Grevi, si continua a produrre cappelli. Sopravvissuta ai conflitti armati e ai cambiamenti industriali, la ciminiera è il ricordo più vivo di quel modo antico di fabbricare i cappelli, quando la paglia da intrecciare era quella locale e i cappelli, ancora semilavorati, venivano fatti deumidificare al sole. Da allora molte cose sono cambiate in quest’arte ma la memoria del fare rimane nel DNA di coloro che sanno pensare oltre il proprio tempo, coltivando passioni da trasmettere al futuro. Ecco la vocazione Grevi, una famiglia capace di sostenere dal 1875 l’arte del “ bello e ben fatto”. Toccante è la storia di Attilio Grevi, il pioniere della famiglia, quando ancora giovane entrò a lavorare nella già avviata ditta “Felice Marinesi & C” a fianco del fondatore, Felice Marinesi e il suo socio Ulderigo Fantacci. Alleati insieme, questi tre uomini, hanno saputo conservare quel patrimonio antico fatto di abilità manuale e acutezza dirigenziale nel pieno rispetto reciproco. Oggi è la quarta generazione della famiglia Grevi a custodire la tradizione del brand sui maggiori mercati internazionali. Dagli anni Ottanta, Roberta, Silvana e il fratello Giuseppe dirigono la linea “Grevi” proponendo modelli dove eleganza ed eccentricità sono gli ingredienti cardini del marchio di fabbrica. Lo stile Grevi è caratterizzato da un design dalle forme armoniose e fantasiose realizzate in materiali di pregiata qualità e mai convenzionali, come la lana ricavata dall’agnello toscano o la vasta gamma di paglie orientali in fibre naturali ed artificiali. Ma una azienda di successo non si limita alla sola fabbricazione di prodotti. Relazioni e contatti sono ingredienti essenziali perché l’immagine dell’azienda possa essere conosciuta da tutti attraverso fenomeni culturali ed artistici di grande richiamo sociale. Da anni la ditta Grevi conosce bene il potere evocativo del cinema e il cinema conosce i cappelli Grevi. Le creazioni di questa decennale azienda possono essere infatti ammirati in film di successo come: “Valmont” (1989), “Pretty Woman” (1990), “Un tè con Mussolini” (1999).

For the last two centuries, in Signa, hats have continually been produced in the shadow of the Grevi Factory’s smokestack. A survivor of wars and industrial changes, the smokestack is a living reminder of the antique way of making hats, when the straw for braiding was a local product, and the unfinished hats were hung to dry in the sun. Many aspects of this craft have changed, but memories remain in the DNA of those who know how to think beyond their own time, cultivating passions to transmit to future generations. This is the Grevi family’s vocation: they have maintained the “made by hand” art since 1875. The story of Attilio Grevi is touching. The family pioneer entered the employ of well-established firm “Felice Marinesi & C” when he was young to work in close conjunction with founder Felice Marinesi and his partner, Ulderigo Fantacci. The three men’s alliance created a conjunction of manual skill and business acumen; they held each other in the greatest mutual esteem. Today the fourth generation of the Grevi family is custodian to the brand’s tradition on the largest international markets. Since the 1980s, Roberta, Silvana and their brother Giuseppe manage the “Grevi” line, offering models where elegance and eccentricity are the key ingredients of the factory’s brand. The Grevi style is characterized by a design of harmonious and imaginative forms, in prized high-quality, but never conventional materi als, such as wool sheared from Tuscan lambs and a vast array of Oriental straws in natural and artificial fibers. A successful company cannot limit itself to the manufacture of products. Relationships and contacts are essential ingredients in ensuring a company spreads its corporate image through cultural and artistic milieux: such as the cinema, for example. We can admire “Grevi” creations in hit films such as: “Valmont” (1989), “Pretty Woman” (1990), “Tea with Mussolini” (1999).



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