Il patriottismo nei film: Alexander Nevsky

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Il patriottismo russo viene mostrato con chiarezza nello splendido classico del 1938 di Sergei Eisenstein, "Alexander Nevsky". L'anno è il 1242 e il Guerrieri Teutonici (tedeschi che combattono come crociati) stanno cercando di marciare direttamente attraverso la Russia. La gente si rivolge ad Alexander Nevsky per venire condotta in battaglia contro il nemico. Alexander è già un eroe per aver respinto gli Svedesi (da comandante adolescente!) e aver combattutto contro i Mongoli. I tedeschi di Eisenstein sono così cattivi da gettare neonati e bambini nel fuoco, mentre gli abitanti della Russia sono persone non aggressive, che desiderano unicamente vivere la loro vita nella madre patria. Il contesto di tutto ciò è, ovviamente, lo stallo politico e militare a cui si erano dedicati Stalin e Hitler.

"Alexander Nevsky" è stato il primo film intero e completo in dieci anni di Eisenstein. Il regista aveva passato questi dieci anni viaggiando per l'Europa, recandosi a Hollywood per accettare un contratto di 100000 dollari con la Paramount che non sarebbe mai stato portato a termine a causa di marcate divergenze artistiche, e facendo un viaggio in Messico per girare "Que Viva Mexico" che non sarebbe stato pubblicato fino a dopo la sua morte, nel 1958. Al suo ritorno in Russia Eisenstein veniva considerato con un certo scetticismo dal regime di Stalin, a causa del suo vagabondare internazionale. Non riuscì mai a sottrarsi completamente a questo scetticismo. "Alexander Nevsky" fu la scelta di Eisenstein fra le poche opzioni che gli furono offerte e gli vennero addirittura assegnati un co-regista (Dmitri Vasilyev) e un co-sceneggiatore (Pyotr Pavlenko) per assicurarsi che si attenesse al punto. Prima che lasciasse la Russia per i suoi viaggi, Eisenstein si trovava già sotto osservazione per la pratica e la diffusione della teoria del montaggio. Anche se è qualcosa che noi ormai diamo per scontato, o di cui nemmeno ci accorgiamo, il montaggio (per me per sempre immortalato come teoria dalla canzone del montaggio di "Team America") deve essere stata una novità strabiliante, per l'epoca. Il regime sovietico preferiva il realismo socialista rispetto al montaggio, che era considerato adatto a manipolare il pubblico a livello emotivo in qualsiasi modo il regista ritenesse opportuno.

Il film è stato distribuito in Russia nel 1938 e si dice che addirittura 20 milioni di persone lo abbiano visto. Ovviamente, Stalin aveva richiesto di visualizzare il film prima che fosse completato e, senza il consenso e ad insaputa di Eisenstein, i suoi assistenti avevano consegnato tutte le bobine a Stalin che diede il suo sigillo di approvazione e restituì tutte le bobine tranne una, che venne accusata di contenere la scena di una rivolta in cui gli stessi russi combattono fra di loro. Alcuni di loro volevano pagare i tedeschi affinché passassero lasciandoli in pace, mentre altri desideravano attaccarli sotto la guida di Alexander. Beh, ovviamente non ci si poteva aspettare di veder raffigurato qualcosa di diverso rispetto ad un fronte unito, quindi andò così. Inoltre il film venne tolto dalla circolazione per alcuni mesi dopo essere stato pubblicato a causa del trattato di non aggressione russo-tedesco, il Molotov-Ribbentrop Pact. Quando i Nazisti invasero la Polonia controllata dai sovietici un paio di anni dopo, "Alexander Nevsky" venne ridistribuito; gli venne anche concessa la distribuzione all'estero e fu lodato per il grande film che é.

I film assecondano gli uomori politici del periodo. Hollywood stabilì che il pubblico non volesse vedere edifici che crollavano, figuriamoci quelli di New York, nell'atmosfera successiva all'11 Settembre. Anche se i film di guerra hanno avuto i loro momenti più sobri, come l'apertura di "Alexander Nevksy" con un campo di battaglia ricoperto da scheletri, sono stati ampiamente visti e realizzati da un punto di vista patriottico fino agli anni '60 e '70.  "Grand Illusion" di Jean Renoir e "The Best Years of Our Lives" di William Wyler mi colpiscono come film anti-guerra, ma erano nettamente una minoranza. Come molti filmmaker dell'epoca, Eisenstein fu limitato come artista dagli ordini politici (nonché commerciali, nella sua avventura a Hollywood) ma riuscì a produrre comunque un film che dovrebbe essere ricordato come uno dei migliori di tutti i tempi. Ed il mio pensiero fisso in tutto ciò è: la Russia è davvero così cambiata in 75 anni?

Guardate "Alexander Nevsky" qui sotto e visitate la mia pagina personale per film e blog: Baxter Martin WebTv. E non dimenticate tutti gli altri spettacolari contenuti che Film Annex ha da offrire!

 

Traduzione dall'inglese a cura di Nadea Translations



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