L'ESTATE STA FINENDO, MA RENATO ZERO È ANCORA QUA…

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“L'estate sta finendo, un anno se ne va, sto diventando grande, lo sai che non mi va” (Righeira). Era il 1985 e, da allora, di estati ne sono passate un bel po'. Eppure non sembra. Senti una canzone, e di colpo sei trasportato anche fisicamente in un altro luogo, in un altro tempo. La vera macchina del tempo è in effetti la musica. Ogni volta che riascolto la canzone "Amico" di Renato Zero (la versione originale da "Tregua", la mia preferita, più intima rispetto alla versione dal vivo di "Icaro"), ricordo esattamente il momento in cui, da bambino o poco più (estate 1980), la sentii per la prima volta provenire in lontananza da un jukebox di una sala giochi del mare, a San Vincenzo (il mitico "Ghirigoro"): in lontananza, sì, ma sparata a tutto volume, visto che riuscii a distinguerla esattamente, passando sotto a un puzzolente cavalcavia nelle vicinanze (quell’orrendo odore di fogna è altrettanto indelebile nei miei ricordi), mentre mi stavo recando un tardo pomeriggio sulla spiaggia, verso il bagno Delfino.  Fu come una folgorazione. Amavo già Renato Zero dall'anno prima con "Il carrozzone", ma pur non capendone a fondo il testo (uno alla volta si scende anche noi? Forse In ascensore?), intuivo che si trattasse di un testo un po' triste e malinconico (però la parola "mignotta" contenuta nel testo, mi sembrava roba davvero forte...) e quindi non mi pareva adatta a canticchiarla proprio in tutte le occasioni. Invece "Amico" mi parve subito fantastica. Partiva con due accordi di pianoforte alternati, e poi quasi subito attaccava quella voce: "Il sole muore giàaaa"... Mi bastò quel vibrato cantato sul "già" per emozionarmi e per capire subito che non mi sarei liberato tanto facilmente di quella canzone. E poi il resto, bellissimo: "Il tempo ruba i contorni a una fotografia". Poesia. Poi Renato ci riportava sulla terra, dicendo: "Ma se frugando nella tua giacca scoprissi che, dietro il portafogli un cuore ancora c'è, amico cerca me". E giù lacrime.

Quella canzone e il Renato Zero di quegli anni ebbero un forte impatto sulla mia crescita, sulle mie passioni (farmi regalare dischi al mio compleanno o per Natale diventò una bella consuetudine da allora in poi e so ancora con certezza chi mi ha regalato cosa), sulle mie convinzioni (come potevi essere a favore della caccia dopo avere ascoltato "Non sparare"?). Poi sarebbero seguite, negli anni, migliaia di canzoni da portare con me, di artisti italiani e stranieri, ma se proprio devo scegliere una canzone e un'artista in base a quello che mi ha dato nel corso della vita, scelgo te, Renato. Grazie.

http://www.renatozero.com

http://it.wikipedia.org/wiki/Righeira



About the author

SimoneMoretti

Graduated in Political Science at the University "Cesare Alfieri" of Florence, I worked with Deluxe Digital Studios for over 12 years. I worked in various capacities in the Translation Scheduling Coordination Department, starting as Scheduling Coordinator and rising through the department to Assistant Supervisor. Currently a freelance translator specialized in…

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