NOSTALGIA DI UNA MUSICA PERDUTA: RECENSIONE DI 'THE MONUMENTS MEN'

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Ho appena visto il nuovo film di George Clooney, intitolato in modo strano: 'The Monuments Men,' (Non suonerebbe meglio 'The Monument Men? Io penso di sì.) e non mi ha fatto né caldo né freddo, come più o meno a chiunque altro.

(Guardate tutte queste persone che sicuramente sono molto credibili nel ruolo di chi ha fatto la Seconda Guerra Mondiale... Intendo, davvero, ragazzi, la caratteristica principale di questi personaggi è proprio quella di essere interpretati da un attore famoso...)

Il problema principale del film riguarda il tono. E la maggior parte dei problemi di tono provengono dalla musica anacronistica, fortemente drammatica ed intenzionalmente smielata che accompagna l'intero film, composta da Alexandre Desplat (che di solito fa un buon lavoro!)

Il film è pieno di musiche ottimiste ed emozionanti della serie 'vai a prendere i cattivi', come spesso succede nei film del periodo a cui si fa riferimento. Tuttavia è importante notare come questa musica trionfale venisse utilizzata durante i film nei tempi di guerra per farli SEMBRARE migliori, nonché più emozionanti e nobili, o potremmo addirittura dire estrosi, quasi come fossero film d'evasione. Ma se la musica di quel periodo suonava trionfale, la guerra reale di certo non lo era... c'è una grande differenza fra l'atmosfera fanatica di una pellicola di guerra e la guerra stessa.

Quindi, dal punto di vista di un pubblico moderno, che guarda questo film pieno di famosi attori riconoscibili che marciano verso la "guerra" accompagnati da una musica che suona letteralmente come la versione scartata precedentemente del tema di 'The Great Escapes', ecco, il senso di serietà che dovrebbe crearsi proprio non esiste. A meno che non tentino con ogni mezzo di farcelo provare. E purtroppo non funziona nemmeno così. Riesce solo a far sembrare il film sgradevole, lento e sgraziato. Come d'altronde è. La domanda se sia davvero lecito combattere e morire per l'arte è profonda ed affascinante. Ed il film si arrampica per tutto il tempo su questo profondo significato fino alla scena conclusiva, in cui la domanda in questione viene LETTERALMENTE POSTA al personaggio principale. Davvero, per dirla in poche parole: WOOF.

Ci sono dei momenti decenti, certo, ma sono circondati da lunghi spezzoni di monotonia che non sono stati bilanciati correttamente. Direi che mi ha messo la curiosità di leggere il libro che tratta degli eventi reali su cui è basato il film, ma la trasposizione del libro nel film non è stata realizzata in maniera soddisfacente.

Consiglierei di evitare di andare a vedere questo film, dopo tutto. A meno che non stiate morendo dalla voglia di vederlo per qualche motivo, o riusciate a vederlo a un prezzo straordinariamente scontato.

 

Articolo originale: www.filmannex.com/blogs/misplaced-musical-nostalgia-a-review-of-the-monuments-men/93170

Traduzione dall'inglese a cura di Nadea Translations

 



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